per sentirmi, klikka  
Saluzzo (CN), 2014: la terrazza della trattoria  
​<I nuovi Mondagli>. Cena a lume di lampione sotto i rondoni maggiori.
​Provare per credere.  
​:-)
Saluzzo (CN), 2014: prima di cena uno swifts walk con partenza dal sagrato del duomo, con le buche pontaie piene di rondoni pallidi 
I Rondoni comuni lasceranno le loro colonie italiane quasi in massa contestualmente all'uscita dei giovani dai nidi. Dopo di che nelle nostre cvittà neI nostri paesi e nelle nostre rupi rimarranno i rondoni maggiori e i rondoni pallidi, questi ultImi in molti centri anche ad autunno inoltrato.  Sono soprattutto i rondoni comuni ad animare di caroselli  i nostri centri storici, anche grazie  al contributo della bande degli scatenatissimi subadulti.  Ma (in genere) fino a tutta la prima settimana di luglio le sarabande continueranno e allora perchè, passati gli eventi ufficiali del FESTIVAL,  non cercare qualche bel MONUMENTO VIVO  nel centro dove abiti o dove sei in visita per un qualche motivo?
Oltre al piacere di una scoperta o riscoperta, con occhi nuovi, potresti avere una qualche idea per il 2017 e soprattutto metterti in gioco, impegnarti in prima persona per assicurare a quella colonia  una sicurezza  compromessa da qualche minaccia per  lavori di  rifacimento o restauro. E ovviamente non dimenticarti di registrarla come MONUMENTO VIVO su ornitho.it
​Qui in questa pagina, come suggerimento, immagini e video di colonie interessanti, in località del Paese e non solo ....  ​​
io ordine​ di esame qui sotto trovi: Saluzzo, Torino (Castello), Torre del Castellaro (Guiglia, MO), Riomaggiore (SP), S. Stefano di Camastra (ME), Rolle, Svizzera, ... in allestimento)


2016
FESTIVAL FAI DA TE !!!
HAI PERSO UN EVENTO O NE VORRESTI FARE UNO SELF SERVICE? no PROBLEM, PUOI FARLO​
Saluzzo (CN)
tutto il centro storico, dalla cattedrale alla città alta è una occasione​ per riconoscere le tre specie, spesso in voli misti sopra le piazze. Ma conviene concentrarsi sulla facciata della cattedrale con i rondoni comuni e pallidi, e sui vicoli in cui volano e trillano fino a buio inoltrato i rondoni maggiori che nidificano spesso nei solai  
Torino
​La parte medievale di Palazzo Madama, il Castello, è ricca di centinaia di buche pontaie che ospitano una fantastica megacolonia di centinaia di coppie di rondoni pallidi e un centinaio di comuni. Sui tetti nidificano alcune coppe di maggiori. Il Castello è di fatto il primo MONUMENTO VIVO dato che le sue colonie sono riconosciute e protette dalla Direzione del Museo già dal Festival del 2013.  Per apprezzare al meglio, visitare Piazza Castello o al mattino presto  o verso fine pomerigigio o al tramonto. Video: Mauro 28 giugno 2012
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Torre Castellaro
Parco dei Sassi di Roccamalatina (Guiglia, MO)

Questa piccola torre medievale, da circa 6 secoli è anche una <torre rondonara>, con circa 270 nidi artificiali realizzati in tre serie, XV al XIX secolo. Dal 1986 i nidi sono stati rispristinati e dal 1991 la colonia è seguita con inanellamenti a scopo scientifico ed osservazioni.  Per raggiungerla dato che è isolata e non ha un numero civico, mettere nel navigatore <Guiglia, Via Sassi 1728> che corrisponde al ristorante Il Faro, adiacente, o <Guiglia, Via Sassi 1823> che corrisponde al ristorante <Il Borgo dei Sassi> che però  è più avanti (in fondo all discesa):  la torre rimarrà in ogni caso sulla sponda sinistra della strada. Verficare sulla mappa satellitare: Lat.  44.388737  Long.   10.950558, che indicano il tetto della torre. Video: GePa 16 giugno 2016  
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Rio Maggiore
​​Parco Cinque Terre (SP)

Oltre a qualche rondine nidificante in paese e qualche volo di rondoni maggiori nidificantio forse nella rocca,  questo bel borgo offre due possibilità di bei spettacoli rondonari: la Chiesa di S. Giovanni B. e il muraglione della Stazione FS. La chiesa ha delle buche pontaie prese di mira anni fa per la lotta ai colombi e chiuse con rete metallica 1x1 cm, ma dobbiamo ringraziare un avveduto ma ignoto appassionato di Natura (potessimo ringrarlo di persona...)  che ha fatto ritagliare la rete delle buche della fiancata, aprendo una fessura sufficiente per i rondoni e senza lasciare pericolose punte lungo i tagli. Il video è relativo ai risultati di questa correzione che oltre ai rondoni fa  nidificare anche qualche passera d'Italia  e permette l'uso anche ai gechi. Per il muraglione qualche immagine  dei rondoni che utilizzano le fessure abbastanza strette da impedire l'acesso ai tanti colombi  che invece usano molte nicchie di grandi dimensioni. Speriamo che non arrivi come al solito il solito <tombatore> di nicchie  maniaco delle
MALE PRATICHE della guerra ad oltranza al colombo,  
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Santo Stefano di Camastra  (ME)
Situato nel Parco dei Nebrodi, questo bel borgo si estende dalla parte alta del versante fino alla marina, ma la sua attrattiva rondonesca è il centro storico. Un centro storico dalla pianta inusuale, dovuta (mi diceva l'amico Sebastiano) alla ricostruzione integrale fatta all'inzio del 1600 dopo il forzato abbandono del nucleo più antico, molto più a monte, distrutto da una frana. E' sempre Sebastiano a fare da guida nel gennaio 2016 e a riferire che per la ricostruzione fu adottato un modello di casa basato sull'uso della pietra locale e sulla realizzazione di speciali fori di ventilazione sotto l'appoggio del tetto (calcamuro) che dovevano eliminare dalle pareti l'eccesso di umidità che poteva risalire dal suolo. Tali fori altro non sono che le cavità garantite da lunghi coppi appoggiati in lunghe serie, spesso monofilari (ma a volte anche bi e tri-filari): il sottocoppo assicurerebbe una cavità a fondo cieco e/o anche a tutto spessore di muro e in questo caso in comunicazione col solaio, a sua volta realizzato in modo da favorire la massima circolazione di aria. Un ottimo esempio di questa particolarità architettonica è in una casa isolata tra via Palazzo e Via Orfanelli (vedi cerchiorosso nella pianta del centro), edificio in cattivo stato, non abitatao da decenni ma (pare) utilizzato ancora dai rondoni.  Infatti in tutto il paese  i rondoni oltre ad utilizzare i coppi liberi sui tetti, utilizzerebbero anche le cavità di questi fori di ventilazione (vedi foto), ancora molto diffusi in tutto il centro storico (vedi foto) ... ma  minacciati da una lenta ed inesorabile soppressione ad ogni manutenzione e restauro che se non li cancella del tutto li snatura (vedi foto). La maggior parte di questa  soluzione tradizionale così interessante è purtroppo persa per sempre ma nel centro storico alto e basso ne rimangono esempi significativi, belli e (mi dicono) utili per i rondoni. E' un peccato che i proprietari, i progettisti locali e i resturatori non si siano accorti di questa antica particolarità architettonica  né della sua funzione, ma forse non è troppo tardi;  Sebastiano ha proposto con successo alla Amministrazione Comunale un regolamento di tutela che ora è una mnorma di tutela approvata. Quindi i rondoni si S.Stefano d/C  possono ben sperare. Io cito brevemente q1uesta situazione nel mio articolo per gli Atti del corso per progettisti curato dal Parco del Ticino lombardo (vedi in <documenti scaricabili> il n° 2/10.   E questa litoranea è in effetti famosa tra gli ornitologi siciliani per essere ricca di voli di rondoni (notati anche dal mio amico Luciano, bergamasco di passaggio da quelle parti). Il vero problema, ho fatto notare a Sebastiano e ad un amministratore, è l'applicazione del regolamento che non dovrebbe gravare su un volontario ma su un tecnico adeguatamente motivato su questo aspetto. Il sito era stato proposto per un evento del Festival 2016 ma se non è stato possibile realizzarlo non è così importante, l'importante è che l'attuale regolamento (tecnicamente ineccepibile) sia applicato   e vigilato. Buona visita ! 
Chateau de Rolle  (CH)
Lago Lemano.